La “Pluchinotta” ricorda Giovanni Verga

Il 27 gennaio di quest’anno è ricorso il centenario della scomparsa di uno fra i più grandi scrittori italiani di sempre: Giovanni Verga.

E così la scuola “M. Pluchinotta”, sempre attenta a non far passare in sordina le date legate ad importanti ricorrenze e commemorazioni (come già lo scorso anno, allorché a marzo sono stati ricordati rispettivamente i 160 anni dell’unità d’Italia prima e i 700 anni della scomparsa di Dante Alighieri poi, attraverso tutta una serie di iniziative interne ed esterne alle classi), si è mossa anche quest’anno per ricordare nella fattispecie la figura del grande romanziere siciliano.

E così lunedì 2 maggio, presso la palestra della scuola, si è tenuta una lezione di approfondimento destinata a tutti gli studenti delle classi terze avente ad oggetto, appunto, Verga.

L’incontro ha visto come relatori i docenti Antonio Aiello e Sandro Torrisi.

Il primo ha sottolineato nel suo intervento l’importanza della figura del Verga e dello stretto legame che lo univa proprio a Battiati. Qui, infatti, il romanziere aveva una casa di proprietà, ubicata in zona “Ravanusa”, al confine col comune di San Giovanni la Punta, ove lo stesso veniva a riposarsi, specie in primavera, e dove pure si rifugiò in occasione della violenta epidemia di colera che colpì (1867) il capoluogo etneo e dove compose, altresì, parte delle sue opere. Sempre il prof. Aiello ha letto e analiticamente commentato dei passi testuali tratti dal ricco epistolario e scritti dall’autore proprio da Battiati o che vedono, comunque, citato il toponimo del paese anche se scritte da altre località. È stato, infine, analizzato, anche sul piano grafologico, il materiale scrittorio relativo ai registri nei quali Verga annotava scrupolosamente tutto ciò che afferiva alla “res familiaris”.

È stata, quindi, la volta del prof. Sandro Torrisi, pure relatore della giornata, il quale, supportato anche da passi di opere verghiane da lui scelti in maniera mirata e dalle informazioni desunte da quanto riportato dallo scopritore delle fotografie verghiane, professor Giovanni Garra Agosta, con l’intervento dal titolo “Obiettivo Verga” ha fatto scoprire la non a tutti nota passione dello scrittore per la fotografia, curiosità che ha fatto emergere anche taluni aspetti personali dell’autore che vanno al di là di quelli ufficiali noti ai più.

Un dibattito finale coi ragazzi è ulteriormente servito a far meglio conoscere la figura e la personalità del grande scrittore che tanto lustro ha dato alla Sicilia e non solo ad essa.

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